La vitamina D è un pro-ormone steroideo, liposolubile, assai conosciuto per il ruolo fisiologico di controllo dell’assorbimento intestinale di calcio e per il mantenimento dell’omeostasi di calcio e fosforo.
La vitamina D è fisiologicamente presente in due forme, il colecalciferolo (vitamina D3) e l’ergocalciferolo (vitamina D2).

L’80-90% della sintesi endogena di vitamina D si realizza nella cute in seguito all’esposizione alle radiazioni UV della luce solare; viene poi accumulata nel fegato e rilasciata in piccole dosi quando serve.
Una volta liberata, la vitamina D si lega a una proteina di trasporto che le permette di raggiungere i tessuti bersaglio, nei quali viene riconosciuta tramite un particolare recettore.

Molto interessanti sono gli effetti della vitamina D a livello muscolare e scheletrico.
Con l’invecchiamento si assiste a un progressivo declino della massa e della forza muscolare del corpo umano, denominato sarcopenia. Si tratta di un processo inevitabile che ha inizio attorno ai 40-50 anni, con ritmo che da lento, nei primi 10 anni circa, diventa incalzante a partire dai 60 anni.
Il processo di invecchiamento è anche associato a una variazione della composizione muscolare, con una maggiore percentuale di fibre lente (fibre a contrazione lenta che vengono reclutate in azioni muscolari di scarsa entità ma di lunga durata) rispetto a quelle veloci (fibre a contrazione veloce che intervengono nelle azioni muscolari rapide e intense).

Alcuni studi sul muscolo scheletrico in donne anziane in condizione di carenza di vitamina D hanno dimostrato il beneficio derivante dalla supplementazione di vitamina D, evidenziato dalla maggior presenza dei recettori ad essa associati.
Alcune evidenze suggeriscono inoltre che la ridotta funzionalità di questi recettori, associata all’avanzamento dell’età, possa contribuire ai processi di declino della massa e della forza muscolare, associati anche alla variazione della composizione muscolare con un aumento delle fibre lente.
I recettori della vitamina D sono infatti localizzati prevalentemente sulle fibre veloci.
Non stupisce quindi il fatto che la supplementazione di vitamina D possa migliorare lo sviluppo di forza nel soggetto anziano.

La correlazione fra vitamina D e sviluppo di forza trova inoltre fondamento nel ruolo della vitamina D nel mantenimento di calcio e fosforo, rientrando quindi direttamente nella regolazione della concentrazione e del tono muscolare.
Sulla base di questi studi risulta quindi chiaro un coinvolgimento della vitamina D nella regolazione di numerosi processi con forte impatto sulla funzione del muscolo scheletrico.

Numerose evidenze indicano inoltre come a una riduzione dei livelli di vitamina D nell’organismo si associ un aumento del rischio di fratture ossee correlate al progressivo deterioramento della struttura ossea associato all’invecchiamento.
È quindi nel sistema osteomuscolare nella sua complessità che va ricercata l’efficacia della vitamina D, sia nel contrastare osteopenia/osteoporosi/fratture, sia sarcopenia/atrofia.

Le dosi giornaliere di vitamina D normalmente consigliate in soggetti oltre i 70 anni di età per la prevenzione della sarcopenia e delle fratture ossee sono pari a 800 UI.

Fonte:
“Aminoacidi essenziali, metaboliti e vitamina D: interplay nella riabilitazione muscolare e metabolica”. Massimo Negro, Giuseppe D’Antona. Quaderni di Medicina e Chirurgia.